Avevano iniziato a cantare per diletto, in forma improvvisata, i canti di montagna resi già celebri dal Coro della Sat di Trento. Poi si impegnarono al punto che studiarono gli spartiti, presero una divisa, un distintivo, un nome – Coro Monte Cusna – e cominciarono a cantare in pubblico. La prima uscita ufficiale fu il 12 Maggio 1963, all’eremo della Pietra di Bismantova. Da quel giorno, sessanta anni di ininterrotta attività (se si escludono gli ultimi due di pandemia) e oltre seicento esibizioni pubbliche, fra concerti, rassegne e concorsi: sembra proprio una fiaba la vicenda del Coro Monte Cusna di Reggio Emilia, un gruppo di amici di città e pianura che con appassionato impegno cantano da sempre i canti di montagna (e non solo) dell’ormai classico repertorio del Coro della Sat di Trento. Con risultati eccellenti, se si pensa al 2° posto al primo concorso nazionale intitolato a Luigi Pigarelli (Arco di Trento, 2015) e, in precedenza, ai primi posti ai concorsi nazionali di Genova (1984) e Brentonico (2004); e ancora, alle esibizioni nei principali conservatori e nei più prestigiosi teatri (da Milano a Bolzano, da Trento a Torino, da Parma a Rovereto e tanti altri ancora).
Oltre che alla partecipazione al primo mitico concerto di Luciano Ligabue al Campovolo di Reggio Emilia (2005), davanti a duecentomila fans. Un gruppo che, inoltre, conserva da sempre un occhio particolare al cantare per beneficenza, nello spirito della più gratuita solidarietà. Il tutto, grazie a tre maestri d’eccezione: Franco Trapani (1963- 1974, tuttora corista e vicemaestro), che ha sapientemente guidato gli inizi; Giancarlo Guidetti (1974-2008), il maestro “storico”, che ci ha lasciato quindici anni fa dopo aver dato al coro la sua energica impronta canora; Alessandro Marzani, che ne ha raccolto l’eredità e che nel solco di questa identità ne sta ulteriormente affinando vocalità e qualità musicali. Ed ora la fiaba continua con una novità straordinaria: l’ingresso, prima della pandemia, di una decina di nuovi coristi, alcuni molto giovani, che ha portato l’attuale organico a 35 effettivi. Il che corrisponde ad uno degli obiettivi più impegnativi del coro: quello di far apprezzare il canto popolare ai ragazzi e ai giovani di oggi, perché in questi canti – impreziositi dalle armonie di straordinari maestri concertatori – sono riconoscibili i valori e gli stili di vita delle generazioni che ci hanno preceduto. Quei valori che rappresentano, certo, le nostre origini, ma che possono essere ancora sostanza…
… del nostro futuro