Il nostro Maestro

.. ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere;
ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare,
assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me .. (Mt. 25:35-40)

Questo è il brano del Vangelo che D. Luigi ha scelto per il funerale di Giancarlo.
Mentre l’ascoltavo mi sono stupito di quanto questo brano fosse scritto per lui.
Giancarlo, per il suo coro Guido, era tra i “giusti”, tra quelli che hanno dato da mangiare, da bere,
visitato, dato ospitalità, rinfrancato i bisognosi, a volte senza nemmeno rendersene conto perchè per lui, queste virtù, erano scontate.
Con Guido abbiamo cantato innumerevoli volte per scopi molto nobili, dai concerti ufficiali a favore di organizzazioni benefiche ad occasioni più informali per rallegrare persone più sfortunate di noi e anche questa è una forma di attenzione verso i “fratelli più piccoli” che ha sempre caratterizzato Guido e il suo coro.
Una persona che non appariva, molto riservata, ma che ha fatto della generosità e della gratuità uno stile di vita.
Si è speso senza misura non solo in ambito professionale ma anche nel coro cui ha dedicato gratuitamente tutte le sue energie e il suo tempo libero dirigendo, gestendo e amalgamando per più di trent’anni tante persone con le loro diversità umane e intellettuali.
Guido era una persona ferma ma anche paziente, sapeva aspettare, combatteva, soprattutto in quelle serate in cui era difficile cantare,
in cui provavi e riprovavi e gli effetti non uscivano.
In quelle prove Guido ha seminato con fatica per poi ottenere, anche negli ultimi tempi, un raccolto prezioso e meritato.
Ci mancheranno la competenza, la sensibilità, il fortissimo carisma, la simpatia e la sua imprevedibilità .
Ci mancherà colui che, anche dopo lunghi periodi di assenza, con un gesto sistemava tutto.
In una parola ci mancherà Guido, che nel coro si è sempre aperto mostrandosi in pienezza, senza mai nascondere pregi e difetti, dando e pretendendo amicizia sincera.
Cercheremo di ricordarlo nel migliore dei modi, ossia dando continuità al coro che lui amava tanto e cercando di onorarne il nome, che lui ha portato così in alto.
Non sarà facile, perchè nonostante ci abbia insegnato tante cose non possiamo ereditare la sua genialità
che spesso trasformava belle canzoni in autentiche perle musicali, ognuna diversa dall’altra.

Alle.

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